
02 Apr Comunicazione e Web ai tempi del distanziamento sociale: Cosa è già cambiato?
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Abbiamo imparato a “prendere nuove misure” con la nostra realtà quotidiana a causa del “distanziamento sociale”.
Abbiamo imparato quanto costi cambiare abitudini. Perché cambiare non è facile. Sebbene il cambiamento sia l’unica vera costante nella nostra vita non è mai facile abituarsi.
Ma la sfida è proprio questa, cioè gestire il cambiamento affinché nulla di ciò che conta davvero possa mai cambiare, come ad esempio gli affetti più intimi, il lavoro, le relazioni sociali, le idee, i progetti e la vita stessa.
Restringendo l’attenzione ai professionisti, secondo me assisteremo ad un traumatico (inizialmente) ma significativo “upgrade” organizzativo.
Traumatico per ovvie ragioni di causa di forza maggiore, ma significativo in quanto con tutta probabilità le misure attuate per dare continuità operativa alle attività professionali in regime di distanziamento sociale si trasformeranno in un nuovo metodo di lavoro capace di integrarsi con le vecchie abitudini e offrire conseguentemente una prestazione superiore anche dopo l’emergenza.
Basti pensare al web e alla video conferenza.
Prima del CoronaVirus molto raramente riuscivo a trovare disponibilità nei miei interlocutori, soprattutto avvocati, a fare una riunione telematica. Se chiedevo un appuntamento su Skype venivo quasi deriso, salvo che non stessi parlando con qualche mio cliente abituato ad avere interlocutori internazionali.
In questi giorni di quarantena invece ricevo più video chiamate che telefonate tradizionali, anche per un semplice saluto, e questa cosa mi fa riflettere.
La video conferenza ad esempio può integrarsi con alcune delle attività di briefing tradizionali e col grosso vantaggio di poter unire in un’unica stanza virtuale più soggetti in diverse località, azzerando tempi e costi di spostamento che in una grande città incidono in maniera esagerata.
Eppure poiché cambiare e sperimentare nuove opportunità costa fatica e vincere l’inerzia è difficile per tutti, solo lo stress della crisi ha portato le giuste motivazioni ed energie per sperimentare nuove opportunità, come ad esempio la video conferenza i cui vantaggi difficilmente verranno dimenticati dopo l’emergenza.
Infatti ogni crisi porta anche opportunità proprio perché ci costringe a reagire e a mettere in campo energie straordinarie che di solito tendiamo a risparmiare.
Un’altra frontiera che uscirà ancora più forte dalla crisi è la reputazione online e la comunicazione web.
Se già prima del CoronaVirus non avere un sito web di identità e reputazione professionale era sinonimo di arretratezza culturale e di disorientamento per i potenziali clienti, lo sarà ancor di più in uno scenario in cui sempre più persone cercheranno sul web informazioni utili alle loro scelte per farsi un’opinione.
La crisi ha portato più tempo disponibile forzatamente sottratto ad altre attività e questo per alcuni è stato trasformato in una risorsa per dedicarsi all’organizzazione della propria attività e della propria immagine.
Il passaparola digitale è una frontiera da utilizzare anche per i professionisti.
Anche il commercio elettronico ne uscirà rafforzato, basti pensare ai tanti che hanno iniziato a comprare la spesa alimentare attraverso e-commerce e ad avvalersi delle consegne a domicilio, tutto ciò avvicina agli strumenti del web.
Poiché è difficile immaginare un rientro alla normalità senza un lungo e graduale riassetto di misure di sicurezza, c’è da credere che il distanziamento sociale ci accompagnerà per molti mesi (se pur con decrescenti restrizioni) e ciò incentiverà soluzioni di semplificazione telematica anche di tipo burocratico e organizzativo.
Penso sia alla pubblica amministrazione che all’organizzazione interna di uno studio professionale.
Gli studi adotteranno sempre più soluzioni di archiviazione documentale cloud e prolificheranno servizi di supporto a distanza come call center e assistenza remota.
Sebbene sia chiaro a tutti che uscire da una crisi così strutturata sia possibile solo con l’intervento di attori determinanti quali lo Stato e l’Europa, è altrettanto importante ricordare che ognuno di noi deve fare la sua parte.
Credo che sia necessario dissociarsi da un atteggiamento di vittimismo e arrendevolezza e puntare viceversa alla possibilità di cogliere ogni aspetto utile per farsi trovare pronti alla ripresa.
#PensarePositivo e #RestareNegativi, ma se possibile produttivi!
Questa crisi non durerà in eterno e vale la pena farsi trovare pronti alla ripartenza.
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