
23 Apr Antonino La Lumia è il nuovo Presidente nazionale del Movimento Forense
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Antonino La Lumia, appena eletto, sintetizza così il percorso verso il futuro:
Giusto processo, giovani, tutele economiche, adr e innovazione tecnologica al centro del progetto.
“Serve un Patto per la Giustizia: facciamo squadra per garantire insieme efficienza, tempi ridotti e concreta tutela dei diritti”.
Eletto all’unanimità dal Congresso celebrato oggi online, Antonino La Lumia, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano e Presidente della sezione milanese dell’Associazione , assume la presidenza nazionale su passaggio di consegne di Massimiliano Cesali.
Presenti online oltre 150 delegati e i rappresentanti delle principali associazioni e istituzioni di categoria, tra i quali Antonino Galletti, Presidente COA Roma, Nunzio Luciano, Presidente di Cassa Forense, Giovanni Malinconico, Coordinatore di OCF (Organismo Congressuale Forense).
La scelta di La Lumia come presidente va nel segno di un’ulteriore fase di crescita del Movimento Forense, che punta a consolidare il ruolo di primo piano nel panorama delle associazioni forensi e che, mai come ora, sente la necessità di un impegno deciso per la tutela della professione.
“L’attualità ci richiede programmi ambiziosi e capacità di realizzarli – ha detto La Lumia, nel suo discorso subito dopo l’elezione -. Serve un Patto per la Giustizia, fatto di investimenti e riforme condivise, che coinvolgano tutte le componenti del “Sistema”: avvocati, magistrati e personale amministrativo. Sono convinto che la chiave di volta sia la spinta propulsiva dell’avvocatura, chiamata a valorizzare – nella logica delle pari opportunità – nuove competenze e giovani professionisti. Sono la nostra priorità, soprattutto in tempi di crisi come questi: rappresentano il messaggio più convinto che mandiamo al futuro”.
“Partiamo dalla realtà dei fatti – ha aggiunto la Lumia -: la nostra professione sta mutando profondamente e dobbiamo essere in grado di governare questo cambiamento, rivendicando le doverose tutele economiche e mantenendo fermi i principi fondanti dell’avvocatura, ma con la consapevolezza di dover cogliere le tante opportunità di una società che si evolve”.
L’intento dichiarato è rendere gli avvocati parte essenziale nel percorso di digitalizzazione della Giustizia, bilanciando innovazione e garanzie di contraddittorio, assicurando al più presto piena accessibilità e sicurezza su una piattaforma unica, per favorire una vera semplificazione degli adempimenti giudiziali.
“Dobbiamo tendere – ha sottolineato La Lumia – a una Giurisdizione realmente virtuosa: è fondamentale un approccio sempre garantista, che salvaguardi i diritti della persona e che, sul versante penale, renda effettiva la funzione rieducativa della pena”.
Questi sono alcuni dei punti più rilevanti del programma del neo presidente, che crede fermamente anche nelle ADR – gli strumenti di risoluzione alternativa del contenzioso – con gli avvocati sempre al centro del progetto.
Insieme a lui sono stati eletti membri dell’Ufficio di Presidenza: Alberto Vigani (vicepresidente), Elisa Demma (vicepresidente), Agnese Franceschini (segretario) e Maria Chiara Ruzza (tesoriere).
“Sono contento di questo passaggio di consegne” ha commentato Massimiliano Cesali subito dopo l’annuncio dell’elezione del suo successore. “E’ un orgoglio, per me, aver contribuito a creare un’associazione forte, radicata in tutta Italia e protagonista della politica forense nazionale, con tanti rappresentanti nelle Istituzioni. Sono sicuro che la nuova governance saprà condurre il Movimento Forense verso significativi traguardi”.
Nel corso della giornata, sono state approvate mozioni su temi cruciali della professione: dalla richiesta di investire risorse effettive nel settore Giustizia alla necessità di intervenire sugli aspetti più delicati dei processi, tra cui le impugnazioni penali telematiche; si è poi puntata l’attenzione sulle tutele economiche: in particolare, sull’opportunità di introdurre una regolamentazione per l’avvocato c.d. “monocommittente” e sull’esigenza che siano sbloccati i fondi destinati a liquidare le somme dovute agli avvocati per il patrocinio a spese dello Stato.